Vellutata di porri e patate con fonduta di toma basca e striscioline di prosciutto crudo croccante
Lo scorso week end, con mio marito e Lara, abbiamo deciso di fuggire dalla città e di andare a respirare un po’ di aria buona, quindi fatta al volo una valigia in tre siamo partiti per Castel del Piano, sul Monte Amiata.
Inutile dirvi che abbiamo lasciato i 18 gradi di Firenze e ci hanno accolto amorosamente 5 gradi…faceva un freddo!
Ma era un freddo buono, sano; quel freddo asciutto che ti taglia le guance e ti sterilizza i polmoni. Proprio il freddo che piace a me.
Abbiamo trascorso un week end nella pace del paese di montagna semi-deserto, respirando l’odore della legna bruciata nei camini e dell’arrosto nel forno…
I colori
Una pace così totale che si tinge di giallo arancio intenso dei castagni e che ti rimette in pace col mondo. Il cuore ritrova il suo posto nei ricordi di una bambina che viene dal mare, affamata di curiosità e di gioia di vivere quella montagna che è stata di sua nonna, prima, e di sua mamma, dopo.
Io amo profondamente Castel del Piano. Amo i suoi odori, i suoi colori e i suoi suoni, sempre immutati allo scorrere del tempo, ed ho la fortuna che anche mio marito e mia figlia condividano con me l’amore per questi luoghi.
E quindi ogni volta che ci ritroviamo un week end libero, facciamo le valigie al volo e scappiamo a farci coccolare dalla montagna!
Per il lunedi pomeriggio era prevista neve, anche a bassa quota, e quindi, aimé, abbiamo deciso di ripartire la mattina presto in modo da non incorrere in ritardi o problemi vari; il tran tran della vita di città ci aspettava a braccia aperte e noi non potevamo restare lassù a goderci la neve.
Posso evitare di dirvi che, invece, il mio cuore lunedi è rimasto lassù ad assaporare ogni singolo chicco di neve che, puntuale, dall’ora di pranzo placidamente e silenziosamente è sceso ad imbiancare il paese?
Io vengo dal mare ed ho avuto la sfortuna di vedere la neve poche volte nella vita e le rare volte che mi è capitato di veder nevicare, immancabilmente, i ricordi sono andati a quella notte di un imprecisato inverno prima di natale in cui io bambina venni svegliata dalla voce di mio babbo che mi chiamò e mi disse: ” Bimba corri…vieni a vedere la neve! “
Ed io, con gli occhi ancora offuscati dal sonno, spostai la tendina della finestra di cucina e vidi questi fiocchi candidi e ciccioni che cadevano dal cielo copiosi e placidi e che, lentamente, imbiancavano il tetto della casa di Velia, quello di Carla e tutti i tetti del Poggio di Castel del piano…
Ecco, non potete immaginare in quel momento cosa provai nel mio cuore di bambina.
Una emozione così grande che non riuscii più a dormire quella notte ed ogni pochino ero di nuovo in piedi, alla finestra, quasi volessi controllare con i miei occhi, avidi di bianco, che quella nevicata non fosse stata una momentanea allucinazione!
Eh si…il mio cuore è rimasto là, e anche le mie tonsille.
Mi sono riportata a casa una tonsillite acuta così dolorosa che mi ha tolto il sonno per una settimana e che, dopo 23 anni, mi ha ricordato cosa provassi tutti gli inverni della mia infanzia e adolescenza quando, puntualmente, almeno una volta mi ammalavo.
Ho passato giorni a non poter deglutire; a fatica riuscivo a buttar giù l’acqua e quindi cosa potevo fare in questa situazione?
L’unica maniera per poter mangiare qualcosa era ridurre tutto in forma liquida e rassegnarmi a verdura al vapore, minestre e vellutate…
Ho “vellutato” di tutto, fatto esperimenti e studiato accostamenti e devo dire che non tutto il male viene per nuocere perché grazie a questa tonsillite così violenta ho cucinato alcune ricettine niente male…che però ho mangiato con molta fatica!
E anche se l’inverno arriverà tra un mesetto e il freddo della città non è quello sano e pungente della montagna che ti taglia le guance, l’unico modo saggio per proteggersi in ogni caso è scaldare la pancia; come? ma ovviamente con una bella vellutata calda e cremosa!
E vi garantisco che questa vellutata rimette a posto gli organi interni, oltre che una settimana pessima, iniziata male e finita peggio.
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Ingredienti:
1 porro grande
5-6 patate medie a pasta gialla
150g di toma basca
brodo vegetale q.b.
1/2 fetta di prosciutto crudo tagliato spesso
sale q.b.
olio novo (extra vergine d’oliva)
pepe nero q.b.
Preparazione:
Pulite il porro togliendo le foglie più esterne, tagliatelo a rondelline sottili e mettetelo a soffrigere in olio caldo dentro ad una casseruola capiente.
Intanto che il porro soffrigge, lavate le patate, sbucciatele e tagliatele a dadini piccoli, mettetele nella casseruola, salate leggermente e allungate con il brodo fino a coprire le verdure.
Coprite con il coperchio e fate cuocere a fuoco basso.
Quando le patate saranno ridotte a crema potete aggiungere il formaggio.
Tagliate a dadini la toma, aggiungetela alle patate e porri e mescolate energicamente finché non si sarà sciolta; dopodiché frullate tutto con un frullatore ad immersione finché non avrete ottenuto una crema liscia ed omogenea e aggiustate di brodo e di sale.
Tagliate a striscioline sottili 3-4mm il prosciutto e mettetelo a rosolare, senza olio, in un padellino antiaderente a fuoco bello vivo finchè non sarà bellino croccante.
Servite la vellutata in scodelle capienti aggiungendo un bel giro d’olio novo a crudo, una abbondante grattata di pepe nero e decorate con le striscioline di prosciutto crudo croccante.
E godetevi il gusto pieno e sapido di questa vellutata morbida ed elegante, che scalda cuore e pancia!
Consigli Utili:
- La preparazione delle vellutate è quasi un rito…tagliare le verdure sottili sottili, cuocerle a fuoco dolce finché non si sciolgono diventando morbide e cremose…e ci vuole tempo e dedizione per prepararle; ma se proprio non riuscite a rinunciare alla coccola di una vellutata calda e non avete molto tempo a disposizione, potete tagliare le verdure a pezzetti piccoli piccoli piccoli, considerando che più piccoli saranno i tocchettini, prima si cuoceranno.
- Controllate spesso la cottura, le patate si devono sciogliere e diventare cremose quindi se vedete che si asciugano troppo aggiungete ancora brodo.
- Attenzione al prosciutto crudo; deve diventare croccante ma non deve bruciare, altrimenti diventa amaro e salatissimo.
- Per condire la vellutata a crudo usate l’olio novo, ricchissimo di vitamine, sali minerali, grassi insaturi e antiossidanti, un tesoro preziosissimo per la nostra salute.
- Le patate: scegliete patate a pasta gialla e possibilmente locali, le ricchezze della nostra terra vanno sempre valutate. Io, per questa vellutata, ho utilizzato patate gialle del Monte Amiata.