Nelle ultime giornate di sole settembrine con ancora il caldo dell’estate dentro le ossa e l’autunno alle porte, un buon modo per non soffrire troppo di nostalgia è quello di imprigionare un pochina di estate in un vasetto. Preparare dei pesti freschi che poi conserveremo in frigo o, meglio ancora, in freezer e che ci faranno gustare un piccolo sprazzo d’estate anche in pieno inverno.
Usando le verdure che la stagione ancora per poco ci offre possiamo preparare vari tipi di pesto, non solo a base di basilico come il classico genovese, ma per esempio a base di rucola, peperoni, pomodori secchi, prezzemolo e zucchine.
Oggi avevo delle belle zucchine fresche, piccole e tenere, così ho deciso di fare un pesto utilizzando anche alcune mandorle e dei fiocchi di sale marino, parte del prezioso bottino che mi sono portata a casa dalla vacanza in Sicilia.
Il risultato è stato una crema morbida, delicatissima ma molto profumata che ho utilizzato per condire un abbondante piatto di penne al dente.
Conservate anche voi un pochina di estate in frigo con questo delizioso PESTO DI ZUCCHINE E MANDORLE.
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Ingredienti:
4 manciate di mandorle con la pellicina (circa 40 mandorle)
4 zucchine medie
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di fiocchi di sale marino
50 g di pecorino toscano
100 g di parmigiano reggiano
abbondante olio extravergine di oliva
Preparazione:
Per prima cosa armatevi di un mixer ed iniziate a tritare finemente le mandorle; quando avrete ottenuto una consistenza granulosa aggiungete le zucchine crude tagliate a tocchetti, l’aglio sbucciato e il sale.
Vedrete che il composto sarà ancora granuloso e per nulla omogeneo ma non preoccupatevi, appena aggiungerete la parte grassa tutto si trasformerà in una cremina vellutata e morbida!
Iniziate quindi ad aggiungere l’olio un poco alla volta e fermate spesso il mixer per controllare la consistenza del pesto; deve essere cremoso ma sodo.
A questo punto trasferite il composto in una ciotola ampia ed iniziate ad aggiungere i formaggi grattugiati e mescolate delicatamente.
Assaggiate e se vi sembra poco saporito aggiungete altro parmigiano, poco alla volta.
Terminate aggiungendo altro olio ed il vostro pesto è pronto per essere gustato.
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Consigli utili:
- Utilizzate zucchine con il fiore, non quelle verdi scure; hanno la buccia più chiara e più sottile quindi sono più indicate per essere utilizzate nei pesti e, in generale, nelle preparazioni a crudo.
- Se il pesto vi piace bello saporito potete aggiungere altro parmigiano e altro pecorino in più rispetto alle dosi della ricetta ma attenzione, il rapporto tra parmigiano e pecorino deve essere di 2:1 (2 parti di parmigiano e 1 di pecorino). Aggiungetene poco per volta e assaggiate, sennò rischiate di coprire il sapore delle zucchine e rovinare tutto.
- Di solito nei pesti si utilizzano i pinoli, più dolci e delicati, ma io avevo già provato l’abbinamento zucchine e mandorle e ho voluto riproporlo in questa ricetta.
- Io ho usato dei fiocchi di sale marino perché è più delicato di sapore e si scioglie velocemente anche senza calore ma voi potete utilizzare il tipo di sale che preferite. Ovviamente preferite un sale buono e non raffinato perché, essendo una preparazione cruda, non vengono eliminati eventuali residui nocivi attraverso la cottura.
- Menzione a parte va fatta per l’olio d’oliva. Io da buona toscana quale sono gioco in casa ed utilizzo un olio buono buono (del contadino, non del supermercato) che a crudo da il meglio di sé ma è sufficiente usare un olio evo che sia di qualità elevata in modo da ottenere un pesto salutare e con profumo e sapore eccezionale!
- Consumate il pesto appena fatto per condire una pasta, rigorosamente al dente, o come accompagnamento ai gamberi grigliati o al salmone arrosto, per esempio, o insieme ad un buon caprino, fresco ed estivo.
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Curiosità:
I fiocchi di sale che ho utilizzato in questa ricetta provengono dalla salina Culcasi, che fa parte della Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, gestita dal WWF, tra Trapani e Marsala. Sono piccolissimi fiocchi di sale che vengono raccolti la mattina all’alba a pelo d’acqua prima che il sole la faccia evaporare, con dei retini a maglia finissima creati a posta per questa delicata raccolta.
Questi fiocchi sono umidi e composti da micro cristalli ricchi di oligoelementi, minerali e sostanze preziose per il nostro organismo perché non vengono in alcun modo sottoposti a procedimenti di raffinazione e sbiancamento.
La salina viene gestita dalla famiglia Culcasi, la “famiglia del sale”, da quattro generazioni e questa tradizione viene tramandata nel tempo di padre in figlio.
L’oro bianco, come lo chiama il vecchio patriarca Culcasi, è prodotto artigianalmente dall’acqua del mare e raccolto con metodi ecologici e sostenibili.
L’acqua si raccoglie, tramite canali appositi, in vasche via via meno profonde man mano che ci si allontana dal mare fino ad arrivare alla vasca di evaporazione in cui il livello dell’acqua è di pochi centimetri e durante il giorno evapora scaldata dai raggi del caldo sole siciliano, lasciando un sottile strato bianco di sale vergine, pronto per essere raccolto e lavorato nel mulino a vento in cui oggi è allestito il museo del sale.
Io sono andata a visitare la salina nel tardo pomeriggio, incuriosita dai racconti della gente del posto che descrivono i tramonti sulle saline come i più belli mai visti; e in effetti ho potuto constatare che avevano ragione.
Il sole tramontando sul mare tinge di rosa le vasche di acqua di mare e regala uno spettacolo unico che lascia senza fiato.
La Sicilia è una perla del Mediterraneo ed offre mete bellissime da visitare dislocate tra mare, montagna e siti archeologici e culturali ma devo essere sincera, pochi panorami mi hanno emoziona come questo spettacolo della natura che ogni sera scalda gli occhi e il cuore di visitatori in cerca di bellezza e armati di macchina fotografica come me.
Per approfondimenti visitate il sito della Salina Culcasi